sabato 24 dicembre 2011

I piatti tipici del Natale

Cari amici, un messaggio veloce per augurarvi buon natale e per consigliarvi qualche spunto sui piatti della tradizione toscana per il periodo del santo Natale.

Stasera la mia cena di vigilia, a differenza di molti amici, sarà a base di carne e non di pesce. Il primo piatto saranno con i classicissimi tortellini cucinati a brodo mentre il secondo sarà il bollito misto senza pollo, accompagnato da purè, salsa verde e maionese.

Nel frattempo preparerò il ragù per i ravioli di domani a pranzo. Per secondo ci affideremo alla bistecca alla fiorentina!

Dimenticavo: la carne l'ho acquistata stamani dal mitico Daniele Fedi a Monteloro! Ho portato via 1,5 kg di macinato, 2 bistecche da 900 gr l'una ed il lesso a soli 55 €: vi consiglio di passare a trovarlo appena potete!

Auguri di buon Natale e buon appetito!

martedì 20 dicembre 2011

Risotto al radicchio rosso

Oggi vi propongo un primo piatto di riso decisamente tipico per questa stagione: il risotto al radicchio rosso trevigiano.

Ingredienti per 4 persone:
  • 350 gr di riso
  • 3-4 cesti di radicchio rosso trevigiano
  • mezza cipolla
  • mezzo bicchiere di vino rosso
  • 1 lt di brodo
  • 100 gr di taleggio
  • parmigiano q.b.
  • burro

Preparazione

La parte più noiosa è sicuramente lavare e pulire il radicchio, che va prima lavato accuratamente e poi, foglia per foglia, ripulito dalla parte bianca e dura e quindi tagliato in maniera grossolana.

Fate sciogliere due noci di burro in un tegame e aggiungete la cipolla precedentemente passata a mezzaluna. Fate leggermente imbiondire, quindi aggiungete il radicchio: continuate a girare a fiamma medio-bassa finchè non cambierà colore (rosso ruggine). A questo punto aggiungete il riso, bagnate di vino rosso e, aumentando lievemente la fiamma, fate asciugare continuando a mescolare.Aggiustate di sale e pepe.

Per far cuocere il riso è necessario aggiungere il brodo: il riso deve risultare coperto dal brodo ma in quantità sufficiente da farlo "borbottare", non bollire come se fosse in semplice acqua. La fiamma deve essere bassa e il brodo riaggiunto continuamente ogni volta che viene assorbito dal riso. Continuate secondo il tempo di cottura del riso scelto, senza smettere di mescolare.

A cottura ultimata, spengete la fiamma, aggiungete il taleggio a dadi e girate con energia. Coprite e lasciate mantecare per qualche minuto.

Servite nei piatti e spazzolate di abbondante parmigiano.

lunedì 12 dicembre 2011

Cheese cake (credits to Michela)

Pubblico volentieri la ricetta del cheese cake che mi ha mandato Michela (la mia maestra di ballo): non l'ho sperimentata a causa del pochissimo tempo disponibile in questo periodo, ma mi fido ciecamente!

Ingredienti:
  • 1 fila di oro saiwa
  • 100 g di burro
  • 8 cucchiai di zucchero
  • 3 uova
  • 3 cucchiai di farina
  • 1 bustina di vanillina
  • 200 ml di panna da montare
  • 200 gr di philadelphia
Procedimento:
Per la base, sbriciolare gli oro saiwa in una pirofila da forno e amalgamare insieme al burro. Mettere in frigo per 2 ore.
Trascorse le 2 ore, in una ciotola mescolare lo zucchero con la farina e la vanillina. Aggiungere poi la panna liquida(senza montare)e il philadelphia.
Mescolare bene e aggiungere poi i tuorli sbattuti. Amalgamare bene il composto e per ultimo unire le chiare montate a neve mescolando ancora.
 
Mettere il tutto nella pirofila con la base di oro saiwa. Cuocere per 55 minuti a 170°/175°
Quando il dolce sarà freddo cospargere di zucchero a velo!!!!

giovedì 1 dicembre 2011

Trey

Ieri sera sono stato a cena in un locale vicino allo stadio, il Trey. Si trova, per la precisione, in via Carnesecchi 9. L'ambiente, non grandissimo, è accogliente e ben illuminato: peccato per il cattivo odore (di toilette) presente in sala. Oltre a noi, che eravamo 8, erano occupati altri 2 tavoli con più di metà locale vuoto.

Io mi sono limitato ad una pizza assieme ad altri 3 amici. Gli altri 4 hanno preso anche un antipasto. La qualità è nella norma: senza infamia e senza lode la pasta, bassa e croccante, un po' poco saporito il condimento. Le porzioni di antipasti erano invitanti e sembravano tutto sommato adeguate.

Abbiamo speso 17 € a testa, forse un po' troppo rispetto a quel che abbiamo mangiato.

domenica 27 novembre 2011

Maltagliati allo scorfano

L'ennesimo primo, di pesce, fatto con la pasta all'uovo. Questa volta la "forma" non è quella del classico tagliolino, ma più artigianale: il "maltagliato". La ricetta per la sfoglia è sempre la stessa (lo spessore utilizzato è sempre il "5"), ma questa volta si taglia in rettagoli-quadrati-rombi poco più grandi di un francobollo. Li ho accompagnati con un atipico filetto di scorfano che non avevo mai trovato pronto all'uso.

Gli ingredienti (oltre alla pasta) per 4 persone:
  • 1/2 kg di filetto di scorsano
  • 300 gr di pomodorini maturi
  • 2 spicchio d'aglio
  • timo essiccato
  • olio, sale, pepe
  • vino bianco
Il procedimento è semplicissimo: fatte leggermente soffriggere l'aglio (1 spicchio intero, 1 a julienne) fino a farlo imbiondire. Aggiungete lo scorsano tagliato a quadratini e fate insaporire. Dopo pochi minuti bagnate con il vino bianco, secondo necessità, e aggiungete i pomodorini tagliati a metà. Fate insaporire e asciugare qualora i questi ultimi siano molto acquosi.

Scolate i maltagliati direttamente nella padella e fate saltare fino ad ottenere la giusta densità.

domenica 20 novembre 2011

Tortellini di carne fatti a mano

Ecco l'ennesima applicazione della pasta all'uovo fatta a mano: i tortellini!

Il procedimento non è complesso, ma sicuramente lungo, soprattutto la prima volta. Giusto per darvi un'idea del tempo, per preparare quasi 2 kg di tortellini (con gli ingredienti che andrò a dettagliare poi) oggi ho impiegato circa 3 ore, aiutato da un amico. Quindi armatevi di assoluta pazienza e tempo!

Per le dosi faccio riferimento all'esperienza odierna. Eravamo 17 persone, di cui due bambini, ed ho preparato la sfoglia con 10 uova e 1 kg complessivo di farina. Direi quindi che la proporzione non è quella tipica dei tagliolini e delle pappardelle ma più o meno la metà.

Per il ripieno, leggermente avanzato, ho utilizzato invece:
  • 500 gr di mortadella
  • 200 gr di prosciutto crudo san daniele (evitate quello salato)
  • 1 fetta di petto di pollo (fatto cuocere in un filo d'olio)
  • 2 uova
  • 1 pizzico di noce moscata
  • 2 cucchiai di parmigiano grattugiato
Gli ingredienti del ripieno vanno tritati finemente: se usate la mezzaluna servirà pazienza e attenzione, altrimenti un frullatore elettrico andrà benissimo. Attenzione a aggiungere il petto di pollo quando sarà raffreddato per evitare la cottura delle uova nell'impasto. Non è necessario salare il composto poichè la mortadella provvede a renderlo già sufficientemente saporito!

Lo spessore della macchina per la pasta che consiglio è il "6": dovrete poi tagliare la sfoglia a quadrati di 3 cm circa di lato. Attenzione ai particolari: il vero tortellino è piccolo quindi serve pazienza all'inizio per tagliare quadrati piccoli e quadrati, per evitare problemi nella chiusura. Disponete al centro dei quadrati dei piccoli quantitativi di impasto e poi piegate lungo la diagonale. Chiudete accuratamente i due lati aperti e poi arrotolate i lembi intorno ad un dito chiudendo gli angoli lontani.

Vanno cotti in abbondante brodo per pochi minuti, visto lo scarso spessore della pasta!

Buon lavoro!

martedì 8 novembre 2011

Tenerina al cioccolato senza farina (credits to Irene)

Ricevo e pubblico volentieri la ricetta di Irene. Si tratta di un dolce, su cui non sono assolutamente ferrato, al cioccolato!

"Tenerina al cioccolato senza farina

 Ingredienti:
300 gr cioccolato fondente
150 gr burro
100 di zucchero
3 uova
1 pizzico di sale

Preparazione: 

Sciogliete il cioccolato fondente a bagnomaria con il burro fino a farlo diventare liscio e cremoso.

Lasciate raffreddare il composto e intanto sbattete con la frusta elettrica i tuorli con lo zucchero. Unite il cioccolato fondente sciolto con il burro.

Infine inserite gli albumi montati a neve, delicatamente, facendo prendere aria al composto (mescolando dal basso verso l'alto).

Versate il composto in una tortiera imburrata e infornate per circa 40 minuti a 180° (preriscaldato)."

Buon appetito!!

domenica 6 novembre 2011

Tortalli di patate

Stasera ho sperimentato per la prima volta i tortelli di patate! Il risultato è stato assolutamente soddisfacente e provo a riportarvi la ricetta corretta, per 5 persone (circa 15 tortelli a testa).

Per il ripieno:
  • 400 gr di patate
  • 1 spicchio d'aglio
  • 1 mazzetto di prezzemolo
  • sale, pepe, noce moscata
Per la pasta seguite le dosi e le indicazioni della ricetta tradizionale, ma ho steso la pasta a spessore "4" della mia macchina, invece del "5" che uso tipicamente per tagliolini e spaghettini.

Procedimento:

Lessate le patate e, dopo averle spellate, passate al passaverdure o schiacciatele con una forchetta. Lasciate freddare qualche minuto e contemporaneamente preparate un soffritto a base di aglio e prezzemolo. Aggiungetelo alle patate (io ho scolato l'olio) assieme al sale, al pepe ed alla noce moscata.

Preparate la pasta sfoglia e, una sfoglia per volta, ritagliate con l'apposito strumento dei quadrati di 3 o 4 cm di lato. Disponete al centro una pallina di patate e poi ripiegate il tortello a metà, schiacciando i bordi con una forchetta.

Portate ad ebollizione abbondante acqua salata, buttate i tortelli contemporaneamente ed aspettate 4-5 minuti da quando l'acqua riprende il bollore. Scolate e servite col sugo preferito!

Lessare le patate

Il modo migliore per lessare le patate è il seguente: mettere le patate lavate e con la buccia in una pentola con abbondante acqua fredda, poco sale e un cucchiaio di aceto.

Fate bollire per 15-20 minuti, a seconda della consistenza desiderata, della tipologia e della dimensione: potete verificare la consistenza provando a forare con una forchetta.

sabato 5 novembre 2011

Fegato alla salvia

Un secondo piatto di carne tipico della tradizione toscana (oltre che veneziana) è il fegato in teglia. Semplicissimo da preparare, necessita però di carne assolutamente fresca: il fegato infatti va consumato nel giro di pochi giorni dalla macellazione.


Ingredienti:
  • a seconda della dimensione del fegato potete acquistarne una-due fette a persona;
  • salvia fresca
  • farina
  • olio

Preparazione:

Mettete a scaldare in una ampia padella due-tre cucchiai d'olio e alcune foglie di salvia. Contemporaneamente infarinate le fette di fegato da entrambi i lati e, a olio sufficientemente caldo, mettetele in padella. Salate leggermente e portate a cottura a fiamma non troppo alta: è importante che il fegato smetta di sanguinare ma che l'esterno non risulti bruciacchiato. Saranno sufficienti al massimo 5-10 minuti di cottura.

domenica 3 luglio 2011

Il forapaglia

Di rientro da un weekend al mare, mi sono fermato con mia sorella e rispettivo all'osteria "Forapaglia", in localitá Montescudaio.

Aveva prenotato facendoci riservare un tavolo nell'ampia terrazza con vista sul tramonto.

Abbiamo preso 2 pizze e 1 focaccia: quest'ultima ha suscito le ire di mia sorella poiché, a suo dire, era decisamente meglio della pizza bufalina che aveva scelto.

Oltre a questo 3 coca colla, una bottiglia d'acqua e, solo per me, una "spianata ai pinoli": un dolce a base di biscotto con crema di pinoli veramente ottimo!

Insomma, se siete in zona Cecina o dintorni, vale assolutamente la pena fermarsi a Montescudaio!
Nota di merito alla simpaticissima e bravissima cameriera!

giovedì 30 giugno 2011

Pizzeria Bounty

Lunedì sera, fra l'ultima prova generale e il saggio di salsa, sono stato a mangiare una pizza con i compagni di ballo al Bounty, un locale dove non tornavo da parecchio tempo.

L'ora era abbastanza improponibile ed il locale era deserto, quindi non ho avuto la possibilità di valutare l'effettiva rapidità del servizio.

Tuttavia la pizza era buona! Ho preso una margherita con bufala che, tolta qualche lieve bruciatura sotto e ai bordi, era gustosa e ben cotta! Eravamo una decina di persone, abbiamo preso tutte pizze e birre più tre porzioni di cheesecake che, a mio avviso, non era all'altezza della pizza. Oltre a questo acqua naturale e qualche caffè per un totale di 14 € a persona: decisamente accettabile!

Il locale era ben condizionato, nonostante il caldo torrido e il forno acceso, i camerieri precisi e la sala decisamente accogliente.

Per una pizza al volo in zona firenze sud, il Bounty può andare decisamente bene!

giovedì 2 giugno 2011

Il baccalà della nonna

Lei sostiene che si tratta del classico baccalà alla livornese, ma io ho qualche dubbio e quindi ho ribattezzato la ricetta in suo onore.

Ingredienti per 2 persone:
  • 750 gr di baccalà già rinvenuto (se fosse secco il peso chiaramente cambia e vi conviene andare ad occhio valutando la singola porzione in 2-3 pezzetti di baccalà)
  • 2/3 patate medie
  • pomodori pelati (mezzo barattolo dovrebbe essere sufficiente)
  • farina
  • prezzemolo
  • aglio
  • olio, sale e pepe

Preparazione:
Pelate le patate e tagliatele a rondelle sottili, poi soffriggetele in olio e.v. a fiamma vivace fino a che non avranno preso colore, avendo cura di girarle per farle cuocere da entrambe le parti. Toglietele dalla fiamma (senza spengerla!) e mettetele ad asciugare su un piatto coperto di carta fritto.

A questo punto disponete i pezzi di baccalà, precedentemente infarinati, nella teglia a fiamma decisamente vivace e fate soffriggere per alcuni minuti finchè non risulteranno rappresi e ben colorati da tutte le parti. Nel frattempo preparate un battuto grossolano di prezzemolo e aglio.

Aggiungete quindi al baccalà il battuto, i pomodori pelati che passerete col passaverdure e dopo pochi minuti le patate. Lasciate borbottare per alcuni minuti a fiamma bassa, aggiustate di sale e pepe e, quando il pomodoro sarà ritirato al punto giusto, servite ben caldo.

giovedì 26 maggio 2011

Spaghetti alla carbonara

Uno dei più classici primi della nostra tradizione sono gli spaghetti alla carbonara: un piatto rapidissimo da preparare, che non necessita di ingredienti particolari e decisamente ottimo!

Ingredienti per 2 persone:
  • 200 gr di spaghetti
  • 2 uova
  • 75 gr di pancetta o guanciale a dadini
  • pepe
  • pecorino romano grattugiato

Preparazione

In una ampia padella mettete la pancetta a soffriggere su fiamma vivace. Io continuo a preferire la modalità senz'olio, lasciando che sia il grasso che si scioglie a sostituirlo ma se lo gradite potete aggiungere un paio di cucchiai d'olio extra vergine. Lasciate sfregolare per qualche minuto finchè la pancetta non diventerà bianca e croccante: a questo punto togliete dalla fiamma e fate raffreddare qualche minuto.

Contemporaneamente, oltre a cucere gli spaghetti in abbondante acqua salata, sbattete le due uova, aggiungendo abbondante pepe, un pizzico di sale e pecorino romano secondo gradimento (si aggiungerà anche a pasta nel piatto).

A cottura ultimata scolate la pasta, versate l'uovo sbattuto nella padella, aggiungete gli spaghetti e saltate velocemente fino a far rapprendere l'uovo. Se il condimento risultasse troppo liquido, passate rapidamente sulla fiamma ma senza farlo rapprendere troppo.

Impiattate e cospargete di pecorino romano.

domenica 22 maggio 2011

Pizzeria O'vesuvio

Se vi trovate in centro a Firenze ed avete voglia di spendere il giusto mangiando una pizza più che decorosa, potete provare la pizzeria "O'vesuvio" che si trova in via dei Cimatori a due passi da piazza della Signoria.

E un locale abbastanza atipico rispetto agli usi a cui siamo abituati, nel senso che non esiste coperto (confezioni monouso di posate e tovagliolo) nè servizio: dopo aver ordinato e lasciato un nome, il pizzaiolo ci chiama direttamente al bancone quando la nostra pizza (e solo pizza!) è pronta!

La qualità è tutto sommato buona, soprattutto se rapportata al costo: per 3 margherite doc, una birra 0,75 e una bottiglietta d'acqua abbiamo speso 20 € spaccati.

La pizza è a pasta abbastanza alta (almeno sui bordi), decisamente gustasa. Ingiudicabile, chiaramente, il servizio.

Insomma: un posto senza particolari pretese ma validissimo se non volete svenarvi e mangiare al volo qualcosa di accettabile!

Tagliolini al nero di seppia

Uno dei primi piatti che preferisco, perchè la resa visiva è davvero stupefacente! Considerato che è anche una ricetta decisamente facile, non posso far altro che riportarla nel blog:

Ingredienti per 4 persone:
  • 4 seppie medie
  • 2 spicchi d'aglio
  • 2 peperoncini
  • olio qb
  • vino bianco
  • tagliolini secondo quantità: se li fate in casa seguite la ricetta che trovate a questo link
Attenzione: è importante che dal pescivendolo vi facciate tenere da parte le fialette d'inchiostro. Con due fialette si "tinge" una quantità di pasta incredibile, quindi saranno sufficienti per 4 persone.

Preparazione:
Tagliate a rondelle sottili, qualora non lo abbia già fatto il pescivendolo, le seppie e poi tagliatele a metà. In una grande padella preparate un soffritto utilizzando 3-4 cucchiaio di olio extra vergine d'oliva, i 2 spicchi d'aglio tritati finemente ed i due peperoncini che, se non graditi, potrete togliere poco dopo. Quando il soffritto avrà preso colore aggiungete le seppie, allungate con mezzo bicchiere di vino bianco e fate cuocere per circa 40 minuti a fiamma bassa e con la padella coperta. Qualora il tutto si asciugasse, provvedete ad allungare di vino bianco.

Al momento opportuno cuocete la pasta e, un paio di minuti prima di scolarla, passate le fialette (commestibili) sotto l'acqua calda del rubinetto (per far sciogliere l'inchiostro), poi, sopra la padella di cottura, tagliatele e buttate tutto dentro. In un paio di minuti il tutto si scioglierà e si colorerà di nero.

A questo aggiungete la pasta, saltate per qualche istante finchè il tutto non avrà preso il giusto colore e servite!

lunedì 11 aprile 2011

Firenze Nova

Oggi per pranzo sono tornato in uno dei miei locali preferiti, il ristorante pizzeria "Firenze Nova". E' uno dei posti rinomati per i piatti a base di pesce, ma ad esser sincero ho sempre preso la pizza, visto che la fanno, almeno a mio giudizio decisamente buona!

Il locale non è molto grande ed è sempre strapieno, quindi è necessario prenotare o avere una buona dose di culo! Oggi, complice anche l'ora un po' tarda, c'è andata di culo. Eravamo in tre e ci siamo concessi 3 pizze: due margherita DOC (con la bufala) e una vesuvio (bianca con pomodorini interi e "ricamo" di pesto). Veramente buonissime, cotte al punto giusto e con la pasta alta, accompagnate da 3 coche medie come ai tempi delle medie!

Abbiamo finito con 2 dolci: una torta della nonna alla ricotta,che non ho assaggiato, e una cioccolato e arace che, devo esser sincero, mi ha un po' stuccato. Con 3 caffè abbiamo speso poco più di 50 €.

La pizzeria Firenze Nova è in via Benedetto Dei, a Firenze!

domenica 10 aprile 2011

Orecchiette al cavolfiore

Vi propongo oggi un primo di semplice esecuzione che però si confà decisamente alla stagione autun-invernale, vista la presenza, fra gli ingrendienti, del cavolfiore, anche verde.

A me piace molto utilizzare le orecchiette ma direi che qualunque tipo di pasta corta si abbina alla grande con questo profumatissimo primo.

Di seguito gli ingredienti, per un primo piatto da 3-4 persone (a seconda delle dimensioni del cavolo):
  • 1 cavolfiore
  • un paio di acciughe
  • 2 spicchi d'aglio
  • 1 peperoncino
  • pinoli
  • vino bianco
  • olio, sale, pepe
In abbondante acqua leggermente salata, bollite il cavolfiore: dovrebbe servire circa un quarto d'ora, ma vi consiglio di saggiare la cottura con una forchetta per evitare sorprese. Una volta cotto, toglietelo dall'acqua che però conserverete per cuocere la pasta.

In un'ampia padella fate soffriggere per alcuni minuti, in olio extravergine d'oliva, l'aglio tagliato finissimo, il peperoncino, i pinoli (secondo gradimento) e le acciughe tagliate a pezzetti molto piccoli. Prima che l'aglio appassisca troppo, aggiungete il cavolfiore che avrete precedentemente mondato dai gambi: cercate di lasciare solo le cimette e di separarle le une dalle altre appena messe in padella. Bagnate con del buon vino bianco e fate cuocere a fiamma viva per alcuni minuti fino a creare un composto quasi cremoso. Qualora dovesse asciugarsi troppo, aggiungete qualche cucchiaio dell'acqua di cottura. Aggiustate di sale e di pepe e completate nel sugo la cottura della pasta.

Servite con abbondante parmigiano.


Alcuni consigli per le varianti: come sempre, fantasia al potere! Ma le idee che possono cambiare un piatto come questo sono infinite e riguardano il soffritto che facciamo all'inizio. Secondo vostro gradimento potete aggiungere burro, uvetta, erba cipollina, capperi tagliati finissimi e qualunque ingrediente capace di profumare e insaporire, erbe su tutti.

venerdì 8 aprile 2011

L'amatriciana (quella ufficiale)!

Torno a scrivere sul blog dopo troppo tempo di assenza: in realtà avrei alcune recensioni da postare, ma il tempo a disposizione è stato veramente pochissimo! Mi accingo quindi a postare una ricetta semplice, veloce ma sicuramente tradizionale ed ufficiale: l'amatriciana.

Siamo abituati a gustarla con i bucatini, ma il mio consiglio è di provarla con della pasta corta tipo mezze maniche, capace quindi di accogliere al suo interno il sugo.

Gli ingredienti:
  • guanciale di amatrice (fondamentale non utilizzare la pancetta!)
  • polpa di pomodoro finissima o pomodori pelati
  • pecorino romano grattugiato
  • pepe
Evito di riportare le quantità perchè la cosa migliore è andare ad occhio, si per il guanciale che per la quantità di pomodoro che va determinata proprio a seconda del guanciale utilizzato.


Preparazione:

Tagliate il guanciale a dadini o a listarelle, rovesciatelo in una teglia anaderente senza alcun tipo di condimento: accendendo la fiamma, infatti, il grasso inizierà a sciogliersi e diventerà quest'ultimo la base di soffrittura. Dopo qualche minuto di cottura a fiamma vivace, aggiungete il pomodoro e fate ritirare il tutto fino a ridurlo a crema.

Contemporaneamente cuocete la pasta e scolatela al dente: completate la cottura nel sugo, a fiamma viva, aggiungendo il pecorino grattugiato "a pioggia" in gran quantità ed aggiustando di pepe nero macinato.

Servite cospargendo nuovamente, se gradito, di pecorino e accompagnate il tutto con un vino dei colli laziali.

martedì 15 marzo 2011

Polpo affogato su polentina

Dopo lunga assenza, torno a postare una ricetta ricevuta da Chiara (che ringrazio) e che può prestarsi come gustosissimo antipasto.

Ecco a voi la ricetta del polpo affogato su polentina.

Polenta:
Mettere su fuoco una pentola con 1 litro di acqua salata (1 cucchiaio di sale) e portare a ebollizione. Aggiungere 1/2 kg di farina gialla un pò alla volta, molto lentamente per non provocare la formazione di grumi. Mescolare con un mestolo di legno fino a che non si raggiunge la consistenza desiderata. Coprire la pentola e lasciare cuocere almeno 20 minuti.
Una volta raffreddata, la polenta va tagliata sottile, impanata nella farina gialla e fritta in olio di semi bollente.

Polpo:
Niente acqua nella casseruola, solo olio e un paio di spicchi di aglio.
Aggiungi acqua (un bicchiere o due) solo quando il polpo (secondo quantitò) inizia ad attaccarsi al fondo: fate cuocere per un'ora e mezzo coperto.


Un volta completate le due cotture, potete disporre il polpo sulla polenta fritta e servire"



Grazie a Chiara e buon appetito!

venerdì 4 marzo 2011

L'acqua cheta

Se amate le porzioni abbondanti abbinate ad una buonissima quantità, questo è il posto che fa per voi! E' un ristorante pizzeria, situato subito dopo Vallina, proseguendo verso Pontassieve in riva all'arno. Il locale è veramente molto grande, ma è consigliatissimo prenotare soprattutto nel weekend: è sempre strapieno!

Sinceramente non ho memoria di come sia la pizza, visto che mi sono sempre dedicato con grande soddisfazione ai primi di pesce che in questo locale sono decisamente un godimento! Uno su tutti, che ho avuto modo di prendere ieri sera, è il "Gran veliero": una mega portata di linguine con scampi, granchi, gamberoni e pomodorini veramente gustosi! Io sono un "mangiapasta", ma vi garantisco che per far fuori questi 3 hg abbondanti di pasta servono due forchette all'altezza o diventa una missione impossibile! Oltretutto, appena seduti, i camerieri fanno del loro meglio per complicare il lavoro, servendo della ottima schiacciata secca calda....

Con quel gigantesco piatto unico, due bicchieri di vino, due bottiglie d'acqua e due dolci abbiamo speso 58 €: non pochissimo ma vi garantisco che c'è da rimanere soddisfatti!!

martedì 22 febbraio 2011

Il pruneto

Ieri sera sono tornato, con la famiglia al completo, a cena al Pruneto, un ristorante-pizzeria all'Impruneta proprio sopra la Coop. Avevo smesso di andarci qualche anno fa perchè d'estate, cenando sulla terrazza esterna, il servizio era drasticamente calato a fronte di un aumento del 10% del listino per il servizio all'aperto: non sono particolarmente esoso in termini di attenzioni a come è apparecchiata la tavola (a meno che non mi trovi in un ristorante a "tante forchette"), ma oggettivamente si mangiava davanti ad una splendida vista ma con tovaglie bianche di carta tipo mensa e gomito-gomito con il vicino di posto. Così ci avevo messo una croce sopra nonostante la cucina mi piacesse.

Ieri, complice il giorno di chiusura dell'osteria di'giogo, ho accettato di buon grado ti tornarci. Tra l'altro, non so se solo il lunedì o tutti i giorni a cena, vi sono molti primi di carne e pesce e le pizze a metà prezzo, quindi dal punto di vista economico... si sono rifatti!

Il locale, all'interno, è ampio e accogliente, con due grandi saloni con vista di cui però, con le giornate così corte, è difficile godere. Io ho preso un primo e la carne: i "bucatini alla vera Amatriciana" in realtà non mi hanno convinto per niente. Buona la cottura della pasta, ma decisamente troppo pepe, le cipolle (che nella ricetta originale non ci sono) e poco pomodoro. La porzione oltretutto, non era abbondantissima.
Meglio il secondo: tagliata di manzo parmigiano e rucola: la carne era buona, morbida e ben cotta, peccato solo per il parmigiano tagliato a fette tipo "sottiletta". Ottimo il pane salato, fatto da loro e veramente gustosissimo.

Mia sorella ha preso la pizza, che le è piaciuta molto. Mia mamma, oltre a un covaccino niente male, un primo di paccheri alle melanzane fritte: non ho assaggiato perchè non amo le melanzane, ma l'aspetto era molto invitante. Mi babbo una normale pizza 4 stagioni.

Ho chiuso con una torta di cioccolata e pere, che era troppo collosa, ma buona di sapore. Mia sorella ha preso un "cestino di frutta" che sembrava decisamente migliore, alla vista.

Abbiamo accompagnato il tutto con un Merlot sardo del 2004, veramente tanninico ma gradevole.

Non ho idea della spesa precisa, ma credo sia stata attorno ai 20 €/pax.
Il Pruneto è all'Impruneta in via della Croce, 39.

lunedì 21 febbraio 2011

Ossobuco alla toscanese

Pubblico molto volentieri una ricetta ricevuta da Tommaso di cui, chiaramente, non mi assumo responsabilità!


Sono fiorentino con madre istriana e padre toscano, la mia formazione culinaria è quindi molto contaminata… Questa la mia versione dell’ossobuco alla milanese che così diventa alla "toscanese".

Dosi per 4 persone:

Ossobuco
500 gr di ossobuco
2 cipolle rosse
2 carote
2 sedani
2 spicchi d’aglio
500 ml di brodo
q.b. olio extra vergine d’oliva

Risotto allo zafferano
120 gr di riso da risotto
1 cipolla bianca
2 spicchi d’aglio
500 ml di brodo
1 noce di butto
1 bustina di zafferano
q.b. olio extra vergine d’oliva

Tempi di preparazione 1 ora (utilizzando la pentola a pressione).

Preparazione ossobuco
Fate un battuto utilizzando le cipolle, le carote, il sedano e l’aglio. Fatelo imbiondire a fuoco lento nella pentola a pressione con l’olio extra vergine di oliva. Preparate intanto 1 litro di brodo (va bene anche il dado di carne), ne userete metà per l’’ossobuco e metà per il risotto. Infarinate l’ossobuco dalle due parti e soffriggetelo per qualche minuto in una padella con un po’ d’olio extravergine. Unite adesso l’ossobuco al soffritto nella pentola a pressione, aggiungete circa 500 ml di brodo (fino a coprire la carne) e lasciate cuocere per 45 min. Il segreto sta nel’aggiungere la giusta quantità di brodo in modo che, al termine della cottura, la carne sia morbida e il sugo giustamente denso; se a fine cottura lo trovate troppo liquido fatelo restringere cuocendo per qualche minuto senza coperchio, altrimenti se troppo ristretto aggiungete un po’ d’acqua o di brodo.

Preparazione del risotto
Fate un battuto utilizzando 1 cipolla bianca e 2 spicchi d’aglio. Fatelo imbiondire a fuoco lento con l’olio extra vergine di oliva. Quando è imbiondito aggiungete 120 grammi di riso e fate tostare per 1 minuto mescolando. Aggiungete adesso il brodo un poco alla volta, continuando a mescolare, fino al termine della cottura. Una volta terminata la cottura (10 o 15 minuti) mantecate con una noce di burro e aggiungete lo zafferano.

Servite su un piatto piano l’ossobuco con il suo sugo da una parte e il risotto allo zafferano dall’altra.

Buon appetito J

sabato 19 febbraio 2011

Tagliolini alla coda di rospo

Giovedì sera mi sono ricimentato con la pasta fatta in casa: la ricetta la trovate fra quelle del blog se avete voglia di fare altrettanto, ma se avete a disposizione dei normali spaghetti o delle linguine, credo che il risultato sarà ottimo comunque.

Andiamo con gli ingredienti, per 3-4 persone:
  • 350/400 gr di tagliolini all'uovo o la quantità desiderata di pasta di semola di grano duro
  • 300 gr di coda di rospo tagliata a dadini
  • 1/2 kg di vongole veraci (io le preferisco)
  • 6-7 pomodorini da cuocere ben maturi
  • mezzo bicchiere di vino bianco
  • olio, aglio
Tempo necessario, senza calcolare quello per la preparazione della pasta fatta in casa, 40 minuti circa.

Prima di iniziare la preparazione del sugo vero e proprio, è necessario cuocere le vongole: potete seguire il procedimento passo passo che ho riportato qui.

Una volta aperte le vongole, preparate un leggero soffritto di aglio ed un peperoncino in 2-3 cucchiai d'olio. Dopo pochi minuti aggiungete la coda di rospo, sfumate con il vino bianco e fate cuocere a fuoco vivo per alcuni minuti. Aggiungete i pomodori, aggiustate di sale e pepe e portate a cottura ma non fate ritirare il liquido.

Nel frattempo cuocete la pasta sufficientemente al dente e scolatela. Aggiungete al sugo il liquido che avete ottenuto dalla cottura delle vongole e completate la cottura della pasta mescolando continuamente. Pochi istanti prima di servire aggiungete anche i gusci e amalgamate bene il tutot.

Aprire le vongole (e le cozze e affini)....

Per comodità di consultazione riporto di seguito le modalità per far aprire le vongole e ogni altro genere di conchiglia.

L'operazione di pulitura è quella di noiosa e difficile, soprattutto se non siete al mare: in questo caso, infatti, sarà sufficente dotarsi di una buona quantità di acqua di mare e immergervi le vongole per 20-30 minuti almeno un paio di volte: gli animaletti in questo modo si spurgheranno ed espelleranno anche il residuo di sabbia eventualmente rimasto al loro interno. Se non vi trovate al mare dovete salare l'acqua del rubinetto ed il procedimento può diventare un po' più difficoltoso perchè non è facile trovare la giusta salinità per farle spurgare: serve un po' di pazienza e qualche tentativo!

Una volta completata questa fase, passiamo alla cottura vera e propria: le vongole possono essere cotte anche in una pentola senza aggiunte di olio, ma io preferisco sempre fare un leggerissimo soffritto. In una pentola bassa a fondo largo aggiungo un paio di cucchiai di olio, uno spicchio di aglio tagliato a fettine e un peperoncino. Lascio soffriggere a fuoco vivo per pochi minuti e poi aggiungo i gusci coprendo subito la pentola con il tappo e alzando la fiamma.

Dopo qualche minuto le vongole si apriranno: è importante non farle bollire ma spengere il gas non appena la maggior parte di esse sarà aperta, visto che il liquido ci servirà per completare la cottura della pasta. Se rimane qualche vongola chiusa possiamo direttamente buttarla o conservarla per vedere se dovesse aprirsi nell'ultima fase di cottura.

A questo punto non resta che togliere le vongole dalla pentola sgocciolandole e, se gradito, buttando la metà vuota del guscio. Il liquidi rimasto nella pentola dovrà essere filtrato per eliminare gli eventuali residui di sabbia e sarà importantissimo per completare la cottura della pasta.

martedì 15 febbraio 2011

Le ostriche sono grasse

Sono di fretta e al volo, ma volevo segnalarvi una iniziativa che si terrà giovedì 17 a "L'accademia dei Palati". Il titolo della serata la dice tutta: è una cena di degustazione ostriche! Si tratta di quattro varietà di ostriche differenti degustate, immagino, con un ottimo accompagnamento di vino. Nel dettaglio: Belon piatta, Belon Concava, Speciales de Claires, Verde Fine Claires.

Il prezzo della serata è di € 40.
Di seguito il link all'evento su facebook: inutile ricordarvi la prenotazione, vista la disponibilità di coperti!
 http://www.facebook.com/#!/event.php?eid=141755889221053&index=1

domenica 6 febbraio 2011

Tagliolini ai carciofi alle briciole profumate di acciughe e...

Oggi a pranzo ho proprio sperimentato! L'idea è stata frutto di un insieme di assaggi e dalla disponibilità di un ortaggio che mi piace un sacco: il carciofo. Procediamo con ordine, ecco gli ingredienti per 2 persone:
  • 2 carciofi
  • 2 spicchi d'aglio
  • 4 filetti di acciughe sott'olio
  • 20 gr circa di mollica di pane
  • ricotta salata q.b.
  • vino bianco da cottura
  • olio, pepe (e niente sale!)
La preparazione si svolge in 3 fasi. La prima è quella, ovvia, della preparazione dei tagliolini che trovate qui.

La seconda è quella relativa alla preparazione delle "briciole". Il procedimento è banale: in un piccolo pentolino versate 1-2 cucchiai di olio extra vergine d'oliva e la mollica di pane precedentemente sbriciolata. A fiamma bassa continuate a girare per alcuni minuti finchè il pane non inizierà a "sfregolare" e lo sentirete appesantirsi e diventare croccante: è fondamentale utilizzare la fiamma bassa e fare attenzione a spengere il tutto prima che il pane inizi a bruciarsi ma solo quando sarà diventato "croccante".

La terza fase è la preparazione del sugo vero e proprio: dopo aver lavato i carciofi, togliete i peli interni e le foglie più spesse. Quindi tagliateli a julienne finissime e metteteli in acqua limonata.
In una pentola a fondo largo, versate 4 cucchiai di olio e.v., i due spicchi d'aglio puliti e schiacciati e i filetti di acciughe precedentemente asciugati e tagliati a piccoli pezzetti. Lasciate soffriggere per alcuni istanti a fiamma bassa, quindi aggiungete i carciofi.
A questo, dopo aver lasciato insaporire per alcuni istanti, allungate il tutto con mezzo bicchiere di vino bianco e fate cuocere a fiamma viva per almeno una decina di minuti. A seconda del tipo di carciofi potrebbe servire più tempo per ammorbidirli e sarà quindi necessario riallungare il tutto con un po' di vino bianco o con dell'acqua possibilmente tiepida. Aggiungete un po' di pepe e portate a cottura: il sale non è necessario vista la presenza delle acciughe.

A pochi minuti dalla fine della cottura, buttate la pasta e cuocetela al dente: scolate e saltate tutto nella pentola di cottura dei carciofi. Aggiungete le briciole, mescolate per alcuni minuti e servite, cospargendo il piatto di un'abbondante spolverata di ricotta di pecora grattata a scaglie e da un filo d'olio a crudo!

Buon appetito!

La pasta all'uovo

Dopo una serie di sperimentazioni, sono a passarvi la ricetta della pasta fatta in casa con qualche accorgimento per evitare le tradizionali complicanze in cui si incappa le prime volte.

La premessa è che l'impasto che vado a descrivervi può essere riutilizzato per ogni tipo di pasta all'uovo: tagliolini, spaghetti alla chitarra, maltagliati, pappardelle, tortellini e tortelli e via dicendo. L'unica piccola differenza che mi sento di consigliarvi è di non salare l'impasto se dovete prepararci tortelli o tortellini con un ripieno particolarmente saporito.

Ingredienti:
- farina di semola di grano duro (1 parte)
- farina di grano tenero 00 (2 parti)
- 1 uovo per ogni hg complessivo di farine
- 1 pizzico di sale

La porzione media è 1 hg di farina (e quindi 1 uovo) per persona. Quindi se volete mettere a tavola 4 persone dovrete munirvi di:
- 4 uova
- 133 gr di farina di semola di grano duro
- 266 gr di farina di grano tenero
- sale

Consiglio n.1: generalmente io aggiungo un 10% di farina di grano tenero a completamento dell'impasto, prima o dopo la fase di riposo, dato che generalmente le uova sono molto grandi e l'impasto risulta troppo appiccicoso.

In una capiente ciotola o direttamente sul tavolo rovesciate le farine e create la classica fontana al centro, dove andrete a rompere le uova e ad aggiungere il sale fino. Iniziate ad impastare con una forchetta e concludete l'operazione con le mani, lavorando intensamente per alcuni minuti. Riponete l'impasto in una ciotola, copritela con un panno e lasciate riposare per 30 minuti circa.

Trascorsi i 30 minuti, riprendente l'impasto e lavoratelo nuovamente per qualche minuti aggiungendo, se necessario, un po' di farina di grano tenero. Noterete subito che la seconda lavorazione risulterà più semplice della prima e il composto molto più omogeneo e morbido.

A questo punto inizia il divertente: suddividete l'impasto in piccoli pezzetti (un po' meno di un pugno) e iniziate a stenderlo col mattarello (se siete particolarmente abili) o con la macchina della pasta (come faccio io).

Consiglio n.2: a quel che ho potuto verificare, per pappardelle e tagliolini lo spessore giusto della macchina della pasta è il "5". Il 6 potrebbe andare bene per i tortellini, ma su questi devo ancora perfezionarmi.

Non dimenticate di infarinare la pasta ad ogni passaggio onde evitare che sbolli, si spacchi o rimanga attaccata alla macchina, che avrete rapidamente infarinato prima dell'uso. L'infarinatura è una fase fondamentale soprattutto per la pasta non ripiena (tagliolini, pappardelle, ecc) poichè, quando andrete a stenderla per la seccatura, la renderà facile da maneggiare e non dovrete preoccuparvi di come evitare l'appiccicaticcio tipico della pasta all'uovo.

Per stendere la pasta vi consiglio un classico stendino da panni ben pulito in alternativa alla classica canna di bambù, ormai decisamente fuori moda.

La pasta fatta in casa può essere consumata fresca o al termine del processo di essiccazione che durerà al massimo 1 ora.

Va cotta nella classica grande pentola di acqua bollente (salata) per pochi minuti, 4-5 per i tagliolini, 5-6 per le pappardelle.

Dateci dentro!

venerdì 4 febbraio 2011

Antica Pizzicheria San Martino

Torno a scrivere sul blog dopo qualche giorno di assenza, a causa di un insieme di impegni che mi hanno tenuto lontano dalla pace necessaria per raccontare le emozioni culinarie. Nonostante ciò ho mangiato e cucinato qualcosa di interessante, che avrò modo di raccontarvi nel prossimo settimana.

Adesso, rapidamente, vi racconto del pranzo di lavoro di oggi, consumato in un paesino poco fuori Scandicci: San Martino alla Palma. Sarà stato anche per la fantastica giornata simil-primaverile che questo posto mi ha davvero colpito: un'oasi di pace che sovrasta Firenze, con una bellissima vista e un'aria incredibilmente pulita.

L'Antica Pizzicheria San Martino è una piccola bottega nella piazzetta del paese che ha non più di 20 coperti: è quindi necessaria la prenotazione, anche se oggi c'è andata di culo! Il locale è luminoso, sembra una locanda dei tempi che furono. Il personale è cortese e rapido e l'impressione è stata OTTIMA.

La specialità del posto è la schiacciata, fatta da loro!, con gli affettati: ce ne siamo concessi una porzione in due ed è assolutamente da assaggiare.

Abbiamo anche preso un primo piatto: tagliolini acciughe, pan grattato e mozzarella. Semplicemente PRELIBATI. Un piatto davvero semplicissimo che vale la pena provare a cucinare!

In chiusura un fantastico dolcino tipico del periodo: una frittella e un cencio ripieno al cioccolato!

Un pranzo davvero fantastico in un posto che è sicuramente da provare!!

venerdì 21 gennaio 2011

I'giuggiolo

E per concludere la non-stop con le gambe sotto il tavolo, oggi sono stato a pranzo con un collega a "I'giuggiolo", un ristorante in fondo a via lungo l'africo sempre strapieno di gente. Avevo fortunatamente prenotato il tavolo altrimenti saremmo rimasti a piedi, come è già successo qualche altra volta.

Uno dei piatti forti di questo posto è l'antipasto coccoli, stracchino e prosciutto e un'altra caratteristica è che il menù cambia molto spesso. Mi piace la varietà di piatti che propongono, sempre originali e dal prezzo non esagerato. Se avete modo vi consiglio sicuramente di provare l'hamburger di chianina: un secondo piatto stuzzicante e capace di colpire anche l'occhio!

Oggi però ho preso il primo del giorno, pennette al tonno: semplici, leggere e in buona quantità! Il mio collega ha preso degli straccetti ai funghi che non ha commentato, ma al colpo d'occhio non sembravano assolutamente male!

Abbiamo chiuso con due macedonie, spendendo 40 €!

Da Galeone

Ieri sera, invece, sono stato a mangiare con un carissimo amico ad Empoli. Mi sono fatto consigliare da lui, che apprezza la buona tavola e conosce sempre un posto carino dove mangiare qualcosa di piacevole senza farci spennare!

La scelta, per cambiare, è ricaduto sul ristorante di pesce "Da Galeone", che si trova a pochi metri dalla stazione di Empoli. Avevo voglia di stare leggero, evitando il primo. Ma sono stato, fortunatamente direi, convinto ad optare per un piatto unico: gli spaghetti con mezzo astice. Non un piatto economicissimo (18 €) ma sicuramente molto gustoso e ben cucinato: gli spaghetti erano molto molto al dente, come piacciono a me e il sugo al pomodoro di accompagnamento era delicato e consistente al punto giusto.

Abbiamo accompagnato il tutto con un bicchiere (maledetti etilometri!) di vino bianco fermo e chiuso in bellezza con un dolce, decoroso ma non all'altezza della portata principale. Totale (in due) di € 55.

Nonostante io rimanga dell'idea che il pesce buono si mangia al mare e in casa, questo è un posto dove vale la pena ritornare!

L'accademia dei palati

3 pasti consecutivi a ristorante, negli ultimi due giorni e mezzo... e quindi sono 3 nuove recensioni! Inizio dal mio posto preferito per i pranzi di lavoro e per le (piccole) feste private: ci sono stato a pranzo Mercoledì e Giovedì dopo tanti mesi in cui non ho avuto l'occasione di tornarci.

Si tratta de "L'accademia dei palati", un carinissimo bistrot in fondo al vialone di novoli che ha anche un fornitissimo negozio di alimentari e una polleria. La sala da pranzo ha pochi posti a sedere, non si arriva a 30, ma la qualità e la particolarità dei pasti sono decisamente fuori categoria!

Mercoledì ho assaggiato con grande gusto un piatto di tortelli al burro ripieni di cavolfiore: semplicemente fantastici! Come secondo un buonissimo involtino al prosciutto cotto accompagnato da patate arrosto. Ho speso meno di 20 €: quasi incredibile!

Ieri invece mi sono concesso il mio piatto preferito: un antipasto di formaggi e prosciutti come solo all'accademia sanno fare! Ogni volta è un assaggio di qualcosa di diverso, ogni volta un nuovo tipo di prosciutto o formaggio, accompagnato da stuzzichini di ogni tipo! Dal patanegra al prosciutto dei nebrodi, passando per i formaggi francesi e quelli nostrani. E' veramente splendido come riescano ad abbinare tanti sapori diversi! E quando vi concedete il lusso di portate di questo tipo, non dimenticate di farvi consigliare qualche vino da abbinare: Maurizio e il suo staff sapranno sempre consigliarvi qualcosa di particolare capace di sollazzare il vostro palato!

L'accademia dei palati è in via di Valdinievole, in fondo al viale di Novoli!

Dimenticavo: purtroppo sono chiusi a cena e nel weekend....

domenica 16 gennaio 2011

Il ragù alla bolognese

Ed eccoci alla prima ricetta di giornata, a cui seguirà quella delle pappardelle fatte in casa: il ragù alla bolognese.

Iniziamo dagli ingredienti:
  • 1 kg di macinato (8 parti di manzo e 2 di maiale)
  • odori freschi: 1 grossa cipolla rossa, 3-4 coste di sedano (interne), 2-3 carotine
  • 3 barattoli di pomodori pelati
  • 1 bicchiere di vino rosso
  • olio, sale e pepe q.b.

Il procedimento passa della preparazione del battuto di odori, da fare assolutamente con la mezzaluna perchè non deve risultare troppo fino, ma leggermente grossolano. Mettetelo sul fuoco con 3-4 cucchiai d'olio e lasciate soffriggere per almeno dieci minuti a fiamma non troppo alta: il soffritto è uno dei punti cruciali del ragù, visto che il battuto non deve bruciare (fiamma troppo alta) ma non deve neanche lessare. Occorre quindi molta attenzione affinchè gli odori prendano sapore e colore senza rovinare tutto!



Aggiungete poi la carne e iniziate a mescolare amalgamando il tutto e continuate finchè la carne non sarà "cotta", ovverò fin quando non sarà tutta color "tonaca di monaca" (grigio chiaro). A questo punto, salate, pepate e aggiungete il bicchiere di vino rosso facendolo evaporare.



Dopo pochi minuti potete aggiungere il pomodoro: io ho usato 3 barattoli di pelati, passati, da 260 gr, vista la quantità di carne, ma la dose è chiaramente legata al "colore" che volete dare al vostro ragù! (La foto esalta fin troppo il rosso, sembra quasi dipinto rispetto alla realtà!)



A questo punto il gioco è fatto: dovete solo far borbottare il vostro ragù a fuoco a pentola coperta per "più tempo possibile"! Almeno 3 ore sono necessarie, ma se lo lasciate anche più tempo, male non gli farà!

Trattoria del Pesce

Torno ad aggiornare il blog dopo qualche giorno di assenza, a causa della fastidiosissima forma influenzale gastro-intestinale (sembra fatta apposta!), che mi ha impedito anche di gustarmi il primo tentativo di tortellino fatto in casa.. mi riprometto di riprovarci (chiaramente) e di aggiornare il blog con la ricetta, messa a punto con il supporto di Chiara che ringrazio per i consigli!

Il primo post di oggi è la recensione della "Trattoria del Pesce", ristorante a Bargino, sulla Firenze-Siena, noto per la qualità dei piatti a base di pesce, appunto. E va detto che qui si mangia solo ed esclusivamente pesce, dall'antipasto al dolce (per lo meno nella forma!). Niente pizza, niente carne: chi non lo apprezza farà meglio ad evitare la sosta.

Dico la mia: ricordavo qualcosa di nettamente meglio rispetto a ciò che ho mangiato ieri sera. Eravamo in 6 e abbiamo consumato 2 portate a testa, oltre al dolce, bevendo una sola bottiglia di vino rigorosamente bianco. Per i 40 € a testa che abbiamo speso mi sarei aspettato qualcosa di meglio, sia dal punto di vista dei sapori che per la disponibilità di piatti: sono un amante della cucina tradizionale e difficilmente mi innamoro dei piatti troppo fantasiosi, ma in un ristorante specializzato in pesce mi aspetterei anche qualche primo diverso dagli spaghetti alle vongolo, il risotto del marinaio e i tagliolini al nero di seppia. Qualcosa che possa stuzzicare la fantasia e la curiosità, magari uno o due piatti capaci di osare un po'. Niente di tutto questo, quindi mi sono rifugiato in angolo: ho preso i tagliolini al nero di seppia e un misto mare gratinato.

I tagliolini erano decisamente abbondanti, esattamente come tutte le altre portate, ma il sapore non mi ha esaltato, nonostante l'evidentissima morbidezza delle seppie.

Decisamente peggio il secondo piatto (è per due persone):


La gratinatura era troppo secca e copriva completamente il sapore del pesce che, per la verità, non era neanche particolarmente abbondante e variegato in qualità: vongole, cozze, scampi, totani..

Gli amici hanno preso, oltre ad un antipasto misto, le orecchiette alle vongole e bottarga che sembravano forse meglio dei tagliolini, ma non sono un amante della bottarga e quindi non sono in grado di esprimere un parere preciso. Anche la frittura di paranza che ho assaggiato non mi ha entusiasmato per colore e croccantezza.

Insomma: se dovessi consigliarvi un posto dove mangiare il pesce, forse, non vi indicherei la trattoria del pesce. Un ristorante sicuramente accogliente, caratterizzato da un buon servizio, una buona cantina e ottimi dolci, ma un po' carente, almeno a mio avviso per quello che dovrebbe essere il piatto forte. Il pesce, appunto!

lunedì 3 gennaio 2011

Antipasto di carciofi e grana!

E' vero: non è il massimo dell'espressione culinaria. Soprattutto se, come è successo a me, già pregustavate gli gnocchi fatti in casa con vongole, fiori di zucca e pecorino di fossa. Ma trovare il pescivendolo chiuso è quanto di più terribile possa accadere, in queste sere d'inverno!

Così mi sono accontentato (si fa per dire!) della macelleria e dell'ortolano. Abbiamo già trattato la cottura della bistecca all fiorentina, che in questo caso ho servito su un letto di ottima rucola fresca. Si segnalo quindi solo un simpatico antipastino che potete prepaparare in 5 minuti 5, se avete a disposizione qualche carciofo da mangiare crudo e un po' di parmigiano.

E' sufficiente, infatti, pulire accuratamente i carciofi, togliendo il gambo e mondandoli dai peli e tagliarli a fettine finissime, disporli in piccole terrine monodose e cospargerli di scaglie di parmigiano tagliate a mano. I pù golosi potranno aggiungere qualche goccia di aceto balsamico, oltre al sale, all'olio e al limone necessario per evitare l'annerimento dei carciofi.

Si trattta di un antipasto gustosissimo e velocissimo da preparare: ma non azzardatelo se non siete certi della bontà dei carciofi!

Vi allego, però, la foto della bistecca di stasera che ci ha dato grandissima soddisfazione!


P.s.
Stasera abbiamo bagnato la nostra cena con un vino dal sapore molto particolare: si trattava di un "Poggio all'uccellare" biologico del 2004 (14,5%!), dal sapore abbastanza deciso e tanninico ma caratterizzato da un profumo veramente intenso e dolcissimo. Se avete modo di provarlo, vale decisamente la pena!

Il tortino di patate, cipolle e....

Quando non sapete proprio cosa cucinare, ma avete a disposizione almeno 2 uove (se siete soli), potete cimentarvi in un fantastico tortino-salvatutto.

Il tortino è il piatto che per definizione, assieme alla pasta, si può cucinare con quasi tutti gli ingredienti (sopratttutto verdura). Ieri sera avevamo il frigo terribilmente vuoto a parte qualche patata (di qualità non eccelsa) e un po' di cipolle bianche e rosse. C'era anche un avanzo di minestrone che ho proposto a mia sorella la quale, riluttante, ha preferito il fantastico tortino-salvatutto (il minestrone attende ancora nel frigo la sua salvezza).

Ingredienti per un tortino di patate e cipolle per 3 persone:
  • 5-6 uova (dipende dall'appetito)
  • 3-4 patate
  • 3 cipolle
  • olio per friggere
  • latte q.b.
  • parmigiano q.b.
  • sale pepe e fantasia
Prima di affrontare la fase di preparazione vera e propria, è necessario cuocere le cipolle e le patate. Le prime andranno sottilmente affettate e cotte in poco vino bianco, acqua e un goccio di aceto balsamico fino renderle morbide (basteranno circa 15 minuti). Le patate invece andranno tagliate a fette e cotte in olio da frittura: dovranno diventare croccanti e prendere un po' di colore.

NOTA: qualunque tipo di verdura può essere sostituita o aggiunta alle patate e cipolle. Ad esempio, potreste preparare il tortino di carciofi infarinarinandoli, dopo averli tagliati a julienne, e passandoli a fuoco basso in un filo d'olio extra vergine d'oliva. O provare con delle zucchine trifolate in olio e aglio fino a renderle morbide.

Sarebbe necessario anche attendere il raffreddamento di patate e cipolle prima di iniziare la preparazione del tortino.Tuttavia, in caso di necessità, si può anche soprassedere.

In una ciotola non troppo grande si sbattono le uova, la nuvola di latte, due cucchiai di parmigiano, il sale e il pepe fino ad ottenere un composto omogeneo.

Contemporaneamente si mette sul fuoco una teglia anaderente con un filo d'olio extra vergine e dopo qualche minuto vi si aggiungono le cipolle e le patate. Un volta che il tutto risulterà ben caldo, vi si rovescia il composto di uova, parmigiano e latte.

Il bello ha da venire: seguite con attenzione la fase di cottura, sollevando i bordi della frittata che inizia a cuocere per far filtrare il composto non cotto che tende a rimanere in superificie. Dopo circa 5 minuti di cottura a fiamma non troppo alta, dovete trovare il modo di rovesciare la frittata. Vi sconsiglio caldamente di lanciare la frittata in aria come nei film: nella migliore delle ipotesi la troverete spiattellata in lungo e in largo sul pavimento della vostra cucina! La soluzione migliore, qualora non vi sia un coperchio adatto, è quella di utilizzare un piatto piano.

Una volta girata il più è fatto: non vi resta che attendere pochi minuti per completare la cottura anche dell'altro lato!

Ed ecco il risultato del tortino di ieri sera: