lunedì 11 aprile 2011

Firenze Nova

Oggi per pranzo sono tornato in uno dei miei locali preferiti, il ristorante pizzeria "Firenze Nova". E' uno dei posti rinomati per i piatti a base di pesce, ma ad esser sincero ho sempre preso la pizza, visto che la fanno, almeno a mio giudizio decisamente buona!

Il locale non è molto grande ed è sempre strapieno, quindi è necessario prenotare o avere una buona dose di culo! Oggi, complice anche l'ora un po' tarda, c'è andata di culo. Eravamo in tre e ci siamo concessi 3 pizze: due margherita DOC (con la bufala) e una vesuvio (bianca con pomodorini interi e "ricamo" di pesto). Veramente buonissime, cotte al punto giusto e con la pasta alta, accompagnate da 3 coche medie come ai tempi delle medie!

Abbiamo finito con 2 dolci: una torta della nonna alla ricotta,che non ho assaggiato, e una cioccolato e arace che, devo esser sincero, mi ha un po' stuccato. Con 3 caffè abbiamo speso poco più di 50 €.

La pizzeria Firenze Nova è in via Benedetto Dei, a Firenze!

domenica 10 aprile 2011

Orecchiette al cavolfiore

Vi propongo oggi un primo di semplice esecuzione che però si confà decisamente alla stagione autun-invernale, vista la presenza, fra gli ingrendienti, del cavolfiore, anche verde.

A me piace molto utilizzare le orecchiette ma direi che qualunque tipo di pasta corta si abbina alla grande con questo profumatissimo primo.

Di seguito gli ingredienti, per un primo piatto da 3-4 persone (a seconda delle dimensioni del cavolo):
  • 1 cavolfiore
  • un paio di acciughe
  • 2 spicchi d'aglio
  • 1 peperoncino
  • pinoli
  • vino bianco
  • olio, sale, pepe
In abbondante acqua leggermente salata, bollite il cavolfiore: dovrebbe servire circa un quarto d'ora, ma vi consiglio di saggiare la cottura con una forchetta per evitare sorprese. Una volta cotto, toglietelo dall'acqua che però conserverete per cuocere la pasta.

In un'ampia padella fate soffriggere per alcuni minuti, in olio extravergine d'oliva, l'aglio tagliato finissimo, il peperoncino, i pinoli (secondo gradimento) e le acciughe tagliate a pezzetti molto piccoli. Prima che l'aglio appassisca troppo, aggiungete il cavolfiore che avrete precedentemente mondato dai gambi: cercate di lasciare solo le cimette e di separarle le une dalle altre appena messe in padella. Bagnate con del buon vino bianco e fate cuocere a fiamma viva per alcuni minuti fino a creare un composto quasi cremoso. Qualora dovesse asciugarsi troppo, aggiungete qualche cucchiaio dell'acqua di cottura. Aggiustate di sale e di pepe e completate nel sugo la cottura della pasta.

Servite con abbondante parmigiano.


Alcuni consigli per le varianti: come sempre, fantasia al potere! Ma le idee che possono cambiare un piatto come questo sono infinite e riguardano il soffritto che facciamo all'inizio. Secondo vostro gradimento potete aggiungere burro, uvetta, erba cipollina, capperi tagliati finissimi e qualunque ingrediente capace di profumare e insaporire, erbe su tutti.

venerdì 8 aprile 2011

L'amatriciana (quella ufficiale)!

Torno a scrivere sul blog dopo troppo tempo di assenza: in realtà avrei alcune recensioni da postare, ma il tempo a disposizione è stato veramente pochissimo! Mi accingo quindi a postare una ricetta semplice, veloce ma sicuramente tradizionale ed ufficiale: l'amatriciana.

Siamo abituati a gustarla con i bucatini, ma il mio consiglio è di provarla con della pasta corta tipo mezze maniche, capace quindi di accogliere al suo interno il sugo.

Gli ingredienti:
  • guanciale di amatrice (fondamentale non utilizzare la pancetta!)
  • polpa di pomodoro finissima o pomodori pelati
  • pecorino romano grattugiato
  • pepe
Evito di riportare le quantità perchè la cosa migliore è andare ad occhio, si per il guanciale che per la quantità di pomodoro che va determinata proprio a seconda del guanciale utilizzato.


Preparazione:

Tagliate il guanciale a dadini o a listarelle, rovesciatelo in una teglia anaderente senza alcun tipo di condimento: accendendo la fiamma, infatti, il grasso inizierà a sciogliersi e diventerà quest'ultimo la base di soffrittura. Dopo qualche minuto di cottura a fiamma vivace, aggiungete il pomodoro e fate ritirare il tutto fino a ridurlo a crema.

Contemporaneamente cuocete la pasta e scolatela al dente: completate la cottura nel sugo, a fiamma viva, aggiungendo il pecorino grattugiato "a pioggia" in gran quantità ed aggiustando di pepe nero macinato.

Servite cospargendo nuovamente, se gradito, di pecorino e accompagnate il tutto con un vino dei colli laziali.