venerdì 21 gennaio 2011

I'giuggiolo

E per concludere la non-stop con le gambe sotto il tavolo, oggi sono stato a pranzo con un collega a "I'giuggiolo", un ristorante in fondo a via lungo l'africo sempre strapieno di gente. Avevo fortunatamente prenotato il tavolo altrimenti saremmo rimasti a piedi, come è già successo qualche altra volta.

Uno dei piatti forti di questo posto è l'antipasto coccoli, stracchino e prosciutto e un'altra caratteristica è che il menù cambia molto spesso. Mi piace la varietà di piatti che propongono, sempre originali e dal prezzo non esagerato. Se avete modo vi consiglio sicuramente di provare l'hamburger di chianina: un secondo piatto stuzzicante e capace di colpire anche l'occhio!

Oggi però ho preso il primo del giorno, pennette al tonno: semplici, leggere e in buona quantità! Il mio collega ha preso degli straccetti ai funghi che non ha commentato, ma al colpo d'occhio non sembravano assolutamente male!

Abbiamo chiuso con due macedonie, spendendo 40 €!

Da Galeone

Ieri sera, invece, sono stato a mangiare con un carissimo amico ad Empoli. Mi sono fatto consigliare da lui, che apprezza la buona tavola e conosce sempre un posto carino dove mangiare qualcosa di piacevole senza farci spennare!

La scelta, per cambiare, è ricaduto sul ristorante di pesce "Da Galeone", che si trova a pochi metri dalla stazione di Empoli. Avevo voglia di stare leggero, evitando il primo. Ma sono stato, fortunatamente direi, convinto ad optare per un piatto unico: gli spaghetti con mezzo astice. Non un piatto economicissimo (18 €) ma sicuramente molto gustoso e ben cucinato: gli spaghetti erano molto molto al dente, come piacciono a me e il sugo al pomodoro di accompagnamento era delicato e consistente al punto giusto.

Abbiamo accompagnato il tutto con un bicchiere (maledetti etilometri!) di vino bianco fermo e chiuso in bellezza con un dolce, decoroso ma non all'altezza della portata principale. Totale (in due) di € 55.

Nonostante io rimanga dell'idea che il pesce buono si mangia al mare e in casa, questo è un posto dove vale la pena ritornare!

L'accademia dei palati

3 pasti consecutivi a ristorante, negli ultimi due giorni e mezzo... e quindi sono 3 nuove recensioni! Inizio dal mio posto preferito per i pranzi di lavoro e per le (piccole) feste private: ci sono stato a pranzo Mercoledì e Giovedì dopo tanti mesi in cui non ho avuto l'occasione di tornarci.

Si tratta de "L'accademia dei palati", un carinissimo bistrot in fondo al vialone di novoli che ha anche un fornitissimo negozio di alimentari e una polleria. La sala da pranzo ha pochi posti a sedere, non si arriva a 30, ma la qualità e la particolarità dei pasti sono decisamente fuori categoria!

Mercoledì ho assaggiato con grande gusto un piatto di tortelli al burro ripieni di cavolfiore: semplicemente fantastici! Come secondo un buonissimo involtino al prosciutto cotto accompagnato da patate arrosto. Ho speso meno di 20 €: quasi incredibile!

Ieri invece mi sono concesso il mio piatto preferito: un antipasto di formaggi e prosciutti come solo all'accademia sanno fare! Ogni volta è un assaggio di qualcosa di diverso, ogni volta un nuovo tipo di prosciutto o formaggio, accompagnato da stuzzichini di ogni tipo! Dal patanegra al prosciutto dei nebrodi, passando per i formaggi francesi e quelli nostrani. E' veramente splendido come riescano ad abbinare tanti sapori diversi! E quando vi concedete il lusso di portate di questo tipo, non dimenticate di farvi consigliare qualche vino da abbinare: Maurizio e il suo staff sapranno sempre consigliarvi qualcosa di particolare capace di sollazzare il vostro palato!

L'accademia dei palati è in via di Valdinievole, in fondo al viale di Novoli!

Dimenticavo: purtroppo sono chiusi a cena e nel weekend....

domenica 16 gennaio 2011

Il ragù alla bolognese

Ed eccoci alla prima ricetta di giornata, a cui seguirà quella delle pappardelle fatte in casa: il ragù alla bolognese.

Iniziamo dagli ingredienti:
  • 1 kg di macinato (8 parti di manzo e 2 di maiale)
  • odori freschi: 1 grossa cipolla rossa, 3-4 coste di sedano (interne), 2-3 carotine
  • 3 barattoli di pomodori pelati
  • 1 bicchiere di vino rosso
  • olio, sale e pepe q.b.

Il procedimento passa della preparazione del battuto di odori, da fare assolutamente con la mezzaluna perchè non deve risultare troppo fino, ma leggermente grossolano. Mettetelo sul fuoco con 3-4 cucchiai d'olio e lasciate soffriggere per almeno dieci minuti a fiamma non troppo alta: il soffritto è uno dei punti cruciali del ragù, visto che il battuto non deve bruciare (fiamma troppo alta) ma non deve neanche lessare. Occorre quindi molta attenzione affinchè gli odori prendano sapore e colore senza rovinare tutto!



Aggiungete poi la carne e iniziate a mescolare amalgamando il tutto e continuate finchè la carne non sarà "cotta", ovverò fin quando non sarà tutta color "tonaca di monaca" (grigio chiaro). A questo punto, salate, pepate e aggiungete il bicchiere di vino rosso facendolo evaporare.



Dopo pochi minuti potete aggiungere il pomodoro: io ho usato 3 barattoli di pelati, passati, da 260 gr, vista la quantità di carne, ma la dose è chiaramente legata al "colore" che volete dare al vostro ragù! (La foto esalta fin troppo il rosso, sembra quasi dipinto rispetto alla realtà!)



A questo punto il gioco è fatto: dovete solo far borbottare il vostro ragù a fuoco a pentola coperta per "più tempo possibile"! Almeno 3 ore sono necessarie, ma se lo lasciate anche più tempo, male non gli farà!

Trattoria del Pesce

Torno ad aggiornare il blog dopo qualche giorno di assenza, a causa della fastidiosissima forma influenzale gastro-intestinale (sembra fatta apposta!), che mi ha impedito anche di gustarmi il primo tentativo di tortellino fatto in casa.. mi riprometto di riprovarci (chiaramente) e di aggiornare il blog con la ricetta, messa a punto con il supporto di Chiara che ringrazio per i consigli!

Il primo post di oggi è la recensione della "Trattoria del Pesce", ristorante a Bargino, sulla Firenze-Siena, noto per la qualità dei piatti a base di pesce, appunto. E va detto che qui si mangia solo ed esclusivamente pesce, dall'antipasto al dolce (per lo meno nella forma!). Niente pizza, niente carne: chi non lo apprezza farà meglio ad evitare la sosta.

Dico la mia: ricordavo qualcosa di nettamente meglio rispetto a ciò che ho mangiato ieri sera. Eravamo in 6 e abbiamo consumato 2 portate a testa, oltre al dolce, bevendo una sola bottiglia di vino rigorosamente bianco. Per i 40 € a testa che abbiamo speso mi sarei aspettato qualcosa di meglio, sia dal punto di vista dei sapori che per la disponibilità di piatti: sono un amante della cucina tradizionale e difficilmente mi innamoro dei piatti troppo fantasiosi, ma in un ristorante specializzato in pesce mi aspetterei anche qualche primo diverso dagli spaghetti alle vongolo, il risotto del marinaio e i tagliolini al nero di seppia. Qualcosa che possa stuzzicare la fantasia e la curiosità, magari uno o due piatti capaci di osare un po'. Niente di tutto questo, quindi mi sono rifugiato in angolo: ho preso i tagliolini al nero di seppia e un misto mare gratinato.

I tagliolini erano decisamente abbondanti, esattamente come tutte le altre portate, ma il sapore non mi ha esaltato, nonostante l'evidentissima morbidezza delle seppie.

Decisamente peggio il secondo piatto (è per due persone):


La gratinatura era troppo secca e copriva completamente il sapore del pesce che, per la verità, non era neanche particolarmente abbondante e variegato in qualità: vongole, cozze, scampi, totani..

Gli amici hanno preso, oltre ad un antipasto misto, le orecchiette alle vongole e bottarga che sembravano forse meglio dei tagliolini, ma non sono un amante della bottarga e quindi non sono in grado di esprimere un parere preciso. Anche la frittura di paranza che ho assaggiato non mi ha entusiasmato per colore e croccantezza.

Insomma: se dovessi consigliarvi un posto dove mangiare il pesce, forse, non vi indicherei la trattoria del pesce. Un ristorante sicuramente accogliente, caratterizzato da un buon servizio, una buona cantina e ottimi dolci, ma un po' carente, almeno a mio avviso per quello che dovrebbe essere il piatto forte. Il pesce, appunto!

lunedì 3 gennaio 2011

Antipasto di carciofi e grana!

E' vero: non è il massimo dell'espressione culinaria. Soprattutto se, come è successo a me, già pregustavate gli gnocchi fatti in casa con vongole, fiori di zucca e pecorino di fossa. Ma trovare il pescivendolo chiuso è quanto di più terribile possa accadere, in queste sere d'inverno!

Così mi sono accontentato (si fa per dire!) della macelleria e dell'ortolano. Abbiamo già trattato la cottura della bistecca all fiorentina, che in questo caso ho servito su un letto di ottima rucola fresca. Si segnalo quindi solo un simpatico antipastino che potete prepaparare in 5 minuti 5, se avete a disposizione qualche carciofo da mangiare crudo e un po' di parmigiano.

E' sufficiente, infatti, pulire accuratamente i carciofi, togliendo il gambo e mondandoli dai peli e tagliarli a fettine finissime, disporli in piccole terrine monodose e cospargerli di scaglie di parmigiano tagliate a mano. I pù golosi potranno aggiungere qualche goccia di aceto balsamico, oltre al sale, all'olio e al limone necessario per evitare l'annerimento dei carciofi.

Si trattta di un antipasto gustosissimo e velocissimo da preparare: ma non azzardatelo se non siete certi della bontà dei carciofi!

Vi allego, però, la foto della bistecca di stasera che ci ha dato grandissima soddisfazione!


P.s.
Stasera abbiamo bagnato la nostra cena con un vino dal sapore molto particolare: si trattava di un "Poggio all'uccellare" biologico del 2004 (14,5%!), dal sapore abbastanza deciso e tanninico ma caratterizzato da un profumo veramente intenso e dolcissimo. Se avete modo di provarlo, vale decisamente la pena!

Il tortino di patate, cipolle e....

Quando non sapete proprio cosa cucinare, ma avete a disposizione almeno 2 uove (se siete soli), potete cimentarvi in un fantastico tortino-salvatutto.

Il tortino è il piatto che per definizione, assieme alla pasta, si può cucinare con quasi tutti gli ingredienti (sopratttutto verdura). Ieri sera avevamo il frigo terribilmente vuoto a parte qualche patata (di qualità non eccelsa) e un po' di cipolle bianche e rosse. C'era anche un avanzo di minestrone che ho proposto a mia sorella la quale, riluttante, ha preferito il fantastico tortino-salvatutto (il minestrone attende ancora nel frigo la sua salvezza).

Ingredienti per un tortino di patate e cipolle per 3 persone:
  • 5-6 uova (dipende dall'appetito)
  • 3-4 patate
  • 3 cipolle
  • olio per friggere
  • latte q.b.
  • parmigiano q.b.
  • sale pepe e fantasia
Prima di affrontare la fase di preparazione vera e propria, è necessario cuocere le cipolle e le patate. Le prime andranno sottilmente affettate e cotte in poco vino bianco, acqua e un goccio di aceto balsamico fino renderle morbide (basteranno circa 15 minuti). Le patate invece andranno tagliate a fette e cotte in olio da frittura: dovranno diventare croccanti e prendere un po' di colore.

NOTA: qualunque tipo di verdura può essere sostituita o aggiunta alle patate e cipolle. Ad esempio, potreste preparare il tortino di carciofi infarinarinandoli, dopo averli tagliati a julienne, e passandoli a fuoco basso in un filo d'olio extra vergine d'oliva. O provare con delle zucchine trifolate in olio e aglio fino a renderle morbide.

Sarebbe necessario anche attendere il raffreddamento di patate e cipolle prima di iniziare la preparazione del tortino.Tuttavia, in caso di necessità, si può anche soprassedere.

In una ciotola non troppo grande si sbattono le uova, la nuvola di latte, due cucchiai di parmigiano, il sale e il pepe fino ad ottenere un composto omogeneo.

Contemporaneamente si mette sul fuoco una teglia anaderente con un filo d'olio extra vergine e dopo qualche minuto vi si aggiungono le cipolle e le patate. Un volta che il tutto risulterà ben caldo, vi si rovescia il composto di uova, parmigiano e latte.

Il bello ha da venire: seguite con attenzione la fase di cottura, sollevando i bordi della frittata che inizia a cuocere per far filtrare il composto non cotto che tende a rimanere in superificie. Dopo circa 5 minuti di cottura a fiamma non troppo alta, dovete trovare il modo di rovesciare la frittata. Vi sconsiglio caldamente di lanciare la frittata in aria come nei film: nella migliore delle ipotesi la troverete spiattellata in lungo e in largo sul pavimento della vostra cucina! La soluzione migliore, qualora non vi sia un coperchio adatto, è quella di utilizzare un piatto piano.

Una volta girata il più è fatto: non vi resta che attendere pochi minuti per completare la cottura anche dell'altro lato!

Ed ecco il risultato del tortino di ieri sera: