martedì 28 dicembre 2010

Un simpatico incoraggiamento...

...tratto da una grandissima animazione della Pixar che riguardo spesso e volentieri! Ecco la chiosa finale del critico Ego in Ratatuille: è divertentissima ma porta con sè un fondo di grande verità! Buona visione!

domenica 26 dicembre 2010

Salsa verde (2)

Poche modifiche alla ricetta precedentemente inserita hanno reso la salsa decisamente più gustosa... vi riporto gli ingredienti, il procedimento prevede semplicemente la frullatura, dopo aver bollito l'uovo e inzuppato il pane con l'aceto!

  • 120 gr di prezzemolo
  • 100 gr olio
  • 1 spicchio d'aglio
  • sale e pepe
  • 1 tuorlo di uovo sodo
  • 40 gr di pane raffermo
  • 2 cucchiai di aceto di vino leggero

Il lesso rifatto...

...ovvero: come mangiare il lesso in modo diverso senza fare le polpette!

La ricetta è semplicissima come tutte quelle a base di avanzi. Ci servirirà infatti solo il lesso avanzato dal bollito, una cipolla rossa, un po' d'olio e polpa di pomodoro secondo quantità.

La procedura è la seguente: tagliamo a fettine sottili la cipolla e la mettiamo a insaporire con l'olio in un'ampia padella. Contemporaneamente spezzettiamo il lesso in tocchetti non troppo piccolo e lo aggiungiamo alla padella a cipolla imbiondita. Facciamo insaporire per pochi minuti e poi aggiungiamo la polpa di pomodoro secondo quantità. Facciamo borbottare per una decina di minuti e il nostro "lesso rifatto" è pronto da servire!

La Bistecca alla Fiorentina

Il tempo di Natale è tempo di mangiate, oltre che di preghiera (per chi crede) e di regali (soprattutto per i bimbi). Al ristorante o in casa ma rigorosamente, o almeno così recita la massima, con "i tuoi".

E anche io non mi sono esentato da questa piacevolissima tradizione: ho avuto la (s?)fortuna di cucinare poco o niente e di gustarmi le splendide lasagne al forno della nonna di cui ignoro la ricetta e con le quali non mi sono mai cimentato. Temo però che a breve mi toccherà, visto che fra i tanti regali ricevuti due sono strettamente legati alla tavola e uno sarà gioia e tormento, nei prossimi mesi: la macchina per tirare la pasta! L'altro è un carinissimo set per la fonduta per due persone che sarà decisamente più semplice e goloso!

L'unica portata che ho "seguito" è stata, così, la bistecca alla fiorentina. Non mi voglio addentrare in un ginepraio perchè in materia esistono decine di tesi e modalità di preparazione. Cerco di farla facile: la bistecca è un po' come il pesce, nel senso che se è buona (leggi saporita e morbida) più o meno ogni tipo di cottura va bene, purchè sia breve. Se sa di poco e, soprattutto, è dura...c'è poco da armeggiare!

Le varie modalità di preparazione riguardano la drogatura, il tempo di cottura e il "condimento". Vi dico come ho fatto ieri: legna che brucia fin dal mattino per generare una gran quantità di brace, bistecca fuori dal fuoco almeno 2 ore prima della consumazione, abbondante drogatura a base di sale e pepe prima della cottura. E attenzione a non bucarla assolutamente prima di averla messa nel piatto: il taglio si fa con il dorso della forchetta, senza infilzarla!

Quanto ai tempi di cottura, dipende dall'altezza della bistecca, dalla quantità di brace, dall'altezza degli alari ecc ecc ecc... insomma: non si può determinare su carta ma va decisa in corso d'opera. La nostra bistecca di ieri era 1 kg esatto, quindi nella media. L'abbiamo passata poco meno di 5 minuti per parte ed è risultatata perfetta: ben cotta fuori e al sangue dentro! A me piace bagnarla con un po' d'olio, ma c'è anche chi la mangia a crudo.

Quasi dimenticavo: naturalmente la carne l'avevo presa dal mitico Daniele Fedi! Morbida come il burro, saporita ed economica: sfido io a trovare una bistecca di tale qualità a 15 €/kg!

La sera a cena mi sono dovuto forzatamente ricimentare col bollito di cui sappiamo già tutto. Aggiorno però il ricettario con due novità: il lesso rifatto e una nuova versione di salsa verde.

Auguri a tutti!

martedì 21 dicembre 2010

Il Gelato Artigianale

E le maiuscole non sono assolutamente casuali! Io adoro il gelato, soprattutto nei gusti classici ma anche qualche variante pittoresca. A patto che sia buono, buonissimo e fresco!

A Firenze c'è un piccolissimo microscopico "bar" gestito da un anziano, almeno anagraficamente, signore che continua con grande maestria e dedizione a preparare il gelato secondo una ricetta totalmente artigianale. E' il Bar di Dario Ceccarelli, in via Capo di Mondo, pochi metri prima dell'incrocio con via Scipione Ammirato, sul lato sinistro della strada (click per visualizzare il bar).

Dall'estate all'inverno, anche se a scartamento ridotto, Dario propone una grandissima varietà di gusti, dai classici (crema e cioccolato) a quelli più "estrosi" (castagna o fragoline di bosco). E' difficile stilare una classifica: andrebbero assaggiati tutti! Ma se passate da Dario, fatevi raccontare delle sue mantecatrici vecchio modello o di quale sia la ricetta migliore per ottenere la sua crema che sa davvero d'uovo! Quando parla della preparazione del gelato gli si illuminano gli occhi: è un piacere sentirlo narrare con così tanta passione!

Dario, oltre al gelato, prepara artigianalmente anche torte, panini e dolciumi vari che, per me, diventano spesso degnissimi sostituti del pasto!

lunedì 20 dicembre 2010

Pulperia Celta

Oggettivamente questo post con Firenze c'entra poco. Ma in fin dei conti sempre di cibo si tratta!

Il locale risulta un pochino fuori mano perchè si trova a Barcellona, in Calle de la Mercè fra la Rambla e la Barceloneta.

Merita una menzione per due aspetti che possono sembrare agli antipodi: la grandissima qualità del cibo e la piccolissima qualità del servizio. In realtà questo posto è poco più (o forse qualcosa meno) di un bar, in quanto ad accoglienza: un lungo bancone di metallo grigio circondato da alcuni sgabelli, pochi tavoli nascosti in una piccola stanza in un sottoscala, molta gente in piedi e... libertà di fumo. Tutto ciò potrebbe essere un deterrente sufficiente per molti e il fumo, in realtà, lo sarebbe stato anche per me. Ma l'insistenza di mia sorella nel provare il rinomato "Pulpo a la gallega" mi ha alla fine convinto.


Ed è valsa realmente la pena! Al di là della grande simpatia di un cameriere, che ha fortemente insistito perchè mangiassi tutti i 12 cannolicchi di mare che mi aveva portato, quel che veramente va assaggiato è il polpo sopra citato.




Chi di voi si è cimentato con la cottura del polpo almeno una volta, sa bene che più è grande la bestia, più è difficile che la carne risulti morbida. Ebbene: quelle simil piovre che vedete nella seconda foto erano di una morbidezza incredibile e di una sapore squisito, servite con un po' di peperoncino e un filo d'olio su un "piatto" di legno che tutto sembrava fuorchè pulito! Oltre a quello non ci siamo fatti mancare le inevitabili patas bravas, un po' di peperoni verdi, formaggio, crocchette e i fantastici cannolicchi che erano qualcosa di assolutamente immangiabile, almeno per il mio palato. Tuttavia, ho dovuto metter da parte i timori reverenziali e mi son dovuto far forza per soddisfare l'indomabile cameriere.

Quanto sopra accompagnato da una bottiglia di "Ribeiro", un vino bianco tipico (leggero e gradevole) che si beve in piccole tazze di ceramica che a me ricordano molto quelle del sakè.

In chiusura una buona fetta di torta alle mandorle e un bicchiere di vino dolce non meglio identificato.

In sintesi, se non vi formalizzate troppo con servizio, pulizia, igiene e amenità (si fa per dire) varie, la Pulperia Celta è sicuramente uno dei migliori posti di Barcellona per gustare ogni genere di tapas e uno squisito polpo a la gallega!

domenica 19 dicembre 2010

VIDEORICETTA - Maionese all'aceto balsamico

Alea iacta est, dicevano i latini! Vediamo se la video ricetta rende ed è ripetibile o se d'ora in poi sarà meglio evitare e limitarsi alla semplice descrizione epistolare. Ecco a voi il video:



Questo invece il link per la ricetta in formato classico:
http://cucinante.blogspot.com/2010/12/la-maionese-allaceto-balsamico.html

A voi!

La maionese all'aceto balsamico

Ecco la ricetta, in attesa che sia completato il caricamento del video su youtube (mancano 130 minuti...)!

La ricetta della maionese è qualcosa di molto "personale": c'è chi usa due tuorli e un albume, chi un uovo intero, chi non mette il limone e via discorrendo. Il consiglio, come per ogni piatto, è di provare fino a trovare la soluzione a voi più gradita: questa a me piace e non risulta particolarmente pesante!

Ingredienti:
  • 1 uovo
  • 1 spicchio di limone
  • olio di semi di arachidi
  • sale e pepe qb
  • aceto balsamico secondo gradimento
  • un frullatore (a mano diventa più faticoso che fare step)
Iniziate a frullare l'uovo aggiungendo via via l'olio fino a che il rumore non cambia e diventa più "cupo": poco prima che questo succeda (già dalla seconda volta avrete un riferimento) aggiungete un pochino di limone, il sale e il pepe e, in chiusura, l'aceto blasamico. Quest'ultimo farà cambiare colore alla maionese rendendola più scura ma con un sapore a mio avviso più gradevole...

Scorzette di arancia al cioccolato (seconda parte)

Per prima cosa mi scuso per non aver pubblicato la video ricetta della maionese (seguirà descrizione tradizionale) ma il filmato, della durata di un paio di minuti, era grande oltre 130 MB e non sono riuscito a caricarlo: per le prossime videoricette abbasserò la qualità sperando di ottenere un risultato comunque sufficiente!

Veniamo alla seconda parte della ricetta per le scorzette, che tra l'altro ho fatto oggi pomeriggio e stanno iniziando ad asciugare, come da foto sottostanti:




L'aspetto più critico è indubbiamente capire quando sono definitivamente asciutte e quindi "inzuppabili" nel cioccolato. Il consiglio è di tenerle in forno qualche giorno dando di tanto in tanto una passatina a 50-60 gradi o di deumidificazione, se avete questa opzione fra le modalità di diffusione disponibili.

Servirà per qualche giorno, almeno 4-5 visto l'inverno: quindi non fatevi prendere dalla fretta e abbiate pazienza, perchè se provate a inzuppare le scorzette prima che siano completamente asciugate e indurite, l'unico risultato che otterrete sarà lo sbriciolamento completo.

Quando sono asciutte potrete, invece, inzupparle nel cioccolato fondente (e nient'altro!) sciolto a bagnomaria: 1 kg dovrebbe essere sufficiente, ma munitevi di un po' di scorta perchè rimanere a metà sarebbe decisamente sconveniente!

Via via che inzuppate le scorzette, potete metterle a seccare su una teglia coperta di cartaforno e iniziare a gustarle dopo mezza giornata di asciugatura....

Buon divertimento!!

sabato 18 dicembre 2010

Salsa verde e purè...

La salsa verde mi mette sempre in difficoltà, perchè non ho ancora trovato una versione che mi soddisfi al 100%. La ricetta tradizionale prevederebbe l'utilizzo dell'aceto per ammorbidire il pane raffermo, ma oggi l'ho fatta molto semplificata: una bella manciata di prezzemolo, uno spicchio d'aglio, un po' di mollica di pane, olio, sale e pepe. Tutto nel frullatore e via.

Il purè è ancor più semplice: ho lessato le patate (circa 1/2 kg) nella pentola a pressione, poi le ho passate al passaverdure in una pentola bella ampia e ho aggiunto due noci di burro e latte fino a raggiungere la cremosità più gradita.

Per la ricetta della maionese, provo a inserire la prima video ricetta fra qualche minuto, sperando che la resa sia decorosa!

Il gran bollito misto (ma senza pollo)

Questa neve inattesa quanto limitante mi costringe a passare il weekend davanti ai fornelli. Su richiesta esplicita di mia sorella, ho impiegato il mio pomeriggio a preparare il gran bollito misto (mentre lei dormiva).

Cucinare il gran bollito misto è piuttosto semplice se si ha a disposizione carne di qualità. Ma veniamo agli ingredienti. Stasera saremo in 4 più una bambina (che mangia più di noi) e ho acquistato:
  • mezza lingua
  • mezza zampa
  • 3 nodini di coda
  • 1 cotechino da mezzo kg
  • 600 gr di carne semimagra
  • odori a sfare (pomodori, cipolle, sedano, prezzemolo e carote)
  • sale e pepe in grani
Tradizione vuole che per preparare il brodo la carne vada messa in pentola assieme agli odori nell'acqua fredda. Viceversa per preparare un grande bollito la carne va immersa in una pentola che bolle da circa 15 minuti con gli odori.

Oltretutto vi sono dei pezzi particolarmente indicati per il brodo (coda e semimagro) e altri decisamente inadatti per odore e colore (lingua e zampa). Così ho preparato due pentole distinte: in una ho portato a ebollizione gli odori e dopo 15 minuti circa ho aggiunto la zampa e la lingua. Contemporanemante ho immerso in acqua fredda, nell'altra pentola, la coda e tutto il semimagro assieme agli odori e ho portato a ebollizione.

Il tutto deve borbottare per almeno 2 ore: io esagero sempre e lo lascio sulla fiamma almeno per mezz'ora in più, ma il tempo di cottura dipende dal vostro gradimento sulla morbidezza della carne. Più la carne continua a cuocere e più i pezzi tenderanno a sfaldarsi.

Per agevolarvi il lavoro in cucina potete, dopo circa 45 minuti, spostare la lingua e la zampa nell'altra pentola e, chiaramente, buttare via il "brodo". Dato che a me piacciono, evito di cestinare le carote (che mangerò poi lesse) e "spremo" i pomodori nella pentola prima di buttarli via.

Prima di cena aggiungerò le foto dei pezzi di carne pre e post cottura e aggiornerò il blog che le ricette dei 3 accompagnamenti che ogni volta porto a contorno del bollito: salsa verde, maionese e purè (la specialità di Tommaso).




UPDATE: ecco il risultato!


venerdì 17 dicembre 2010

Pranzo da Lucullo

Ci ero già stato prima dell'estate e mi era rimasto in testa per la bontà dei piatti di pesce. Oggi ho veramente esagerato e poi ho pagato pegno passando 6 ore in auto per finire a dormire in ufficio di mia sorella!

Un pranzo monoportata ma veramente squisito! Linguine alla cicerone, piatto unico per due persone minimo: una porzione abbondantissima (e se lo dico io...) e di alta qualità! E' il classico primo di misto mare mare, non in bianco ma al pomodoro: cozze, vongole, gamberetti, granchio e astice. Semplicemente squisito! Oltre a quello un bicchiere di vino bianco fermo e un caffè in chiusura. € 25 a testa, ma sicuramente ben spesi!

Il ristorante Lucullo è a Calenzano in via vittorio Emanuele, 500 metri dopo la rotonda dell'autostrada proseguendo in direzione Firenze!

mercoledì 15 dicembre 2010

Branzino al forno

La tradizione vorrebbe che il pesce si mangiasse al venerdì... ma quando ci sono ospiti, la sera, è sicuramente fra i piatti più graditi e gustosi, almeno a mio avviso.

Stasera mi sono cimentato col branzino al forno. Due le controindicazioni: serve un bel po' di tempo (più di un'ora) e il pesce deve essere fresco. Quindi se non avete un pescivendolo di fiducia, il rischio è grosso!

Fortunatamente a Grassina ho trovato, oltre alla macelleria e ad un ortolano incredibile, anche una pescheria decisamente all'altezza: tutto concentrato nella via che passa dietro la piazza.

Ma veniamo alla ricetta! Eravamo in 4 e ho un po' abbondato con le dosi, visto che si trattava di un piatto unico. Ma mi sono dotato di:
  • due branzini da circa 800 gr
  • 5-6 zucchine
  • 5-6 patate
  • 1 cipolla bianca
  • una dozzina di pomodorini
  • rosmarino (in polvere e in gambo)
  • aglio
  • vino bianco
La ricetta non è così precisa, perchè ogni volta la improvviso in maniera diversa. Ma più o meno l'iter seguito è stato quello che vado a raccontarvi.

Per prima cosa ho sbucciato le patate, le ho fatte a pezzetti non troppo piccole e le ho messe in una pentola di acqua fredda con una manciata di sale grosso: una volta coperta l'ho messa sul fuoco. Contemporaneamente ho acceso il forno a 200 gradi e ho tagliato le zucchine a metà e poi a rondelline (risultato mezze rondelline): le ho messe in padella con la cipolla bianca tagliata a julienne e le ho fatte insaporire con un po' d'olio extra vergine. Dopo pochi minuti ho aggiunto mezzo bicchiere circa di vino bianco e le ho lasciate ammorbidire.

Non appena l'altra pentola ha iniziato a bollire, ho tolto le patate e lo ho adagiate su una teglia forno (usa e getta) irrigata d'olio e le ho messe in forno.

IMPORTANTE: per fare il calcolo del tempo complessivo di cottura occorre tener conto di due aspetti "critici".
  1. il branzino impiega circa 30 minuti a kg per cuocere (nel mio caso 20-25 minuti)
  2. le patate impiegano dai 50 ai 60 minuti, a seconda della pasta
Prese le misure al tempo, dopo circa 20 minuti di cottura delle patate ho aggiunto alla teglia i due branzini, precedentemente farciti di 2 spicchi d'aglio e un pezzo di rosmarino e accarezzati con gli aromi a disposizione (rosmarino, pepe, sale, aglio, salvia tritata), e le zucchine con le cipolle a cui avevo aggiunto, per pochi minuti, anche i pomodorini tagliati a metà o quarti.

Da qui in poi la strada è in discesa! Si tratta solo di proccuparsi di girare i branzini quando si è circa a metà cottura (12-15 minuti) e di irrigare d'olio se il contorno risulta troppo asciutto!

Buon appetito!!

W la filiera corta!

La filiera corta è quell'insieme di attività che prevedono un rapporto diretto (o comunque il più corto possibile) fra produttore e consumatore. Nella gran parte dei casi è sinonimo di grande qualità oltre che di risparmio economico.

Oggi voglio segnalarvi un produttore diretto di carne bovina (e da poco ovina) che commercia ciccia di ottima qualità a prezzi incredibili: Daniele Fedi è un signore dal viso rotondo e rubizzo che quattro mattine alla settimana, escluso il periodo estivo, potrà fornirvi ogni tipo di taglio di carne delle mucche che lui stesso alleva.

Ha un camioncino di quelli da mercato che parcheggia davanti a casa sua, immediatamente dopo il paese di Monteloro proseguendo direzione Olmo: è aperto Giovedì, Venerdì, Sabato e Domenica fino alle 13 circa.

Oltre ai singoli tagli, propone anche dei "pacchi" da 5 (50 euro) o 10 (100 euro) kg che comprendono 6 tagli diversi di carne bovina, fra cui bistecca, trita, spezzatino e fettine.

Vi consiglio di farci un salto, prima che torni il caldo: vale sicuramente la pena anche se è oggettivamente un po' fuori mano!

martedì 14 dicembre 2010

Convivium a pranzo

Oggi sono tornato, dopo qualche mese, da Convivium. Ci avevo anche festeggiato il mio 28esimo compleanno, ma poi non avevo più avuto occasione di tornarci se non per un fugace pranzo di lavoro. Come oggi!

Grazie al sempre disponibile Nicola Provvedi mi son fatto riservare un tavolo nell'ampia sala al piano superiore. Le portate si ordinano, però, direttamente alla gastronomia al piano terra, scegliendo fra una grande vastità di primi e secondi piatti, di terra o di mare.

Ero molto tentato dalla minestra di pane, ma alla fine mi sono fatto convincere da una zuppa di ceci che si è rivelata ottima! Chi era con me si è "accontentato" di un piatto di arista, ben (poco) cotta e contorno di piselli verdi.

Per addolcirci la bocca, una fetta di torta di semolino e una alla frutta. Un po' salato il conto (€ 33 in totale) ma la qualità del cibo è sicuramente elevata e anche la quantità non lascia a desiderare.

Resto però dell'idea che a Convivium si debba andare per servirsi della gastronomia che ha a disposizione una quantità impressionante di prodotti locali e non: veramente una meraviglia per tutti i sensi!

Convivium è in viale Europa, praticamente davanti al centro Coop Gavinana!

domenica 12 dicembre 2010

Scorzette di arancia al cioccolato (prima parte)

Per comodità, copio&incollo questo post dal vecchio blog, perchè le scorzetta al cioccolato sono indubbiamente fra i miei dolci preferiti! Domani posterò la seconda parte, ma se avete voglia di cimentarvi nella preparazione delle scorzette, dovete mettere in conto che per poterle assaggiare servirà una settimana dalla prima lavorazione.... ma la pazienza sarà grandemente ripagata! Buon lavoro!

"Ingredienti:
  • 10 arance tarocco dalla buccia spessa
  • 1 kg di fruttosio
  • 1 stecca di vaniglia
  • 2 pezzi di cannella (se piace)
  • acqua 6 litri
  • cioccolato fondente 1 kg
Attività operative: circa 2-3h
Tempo complessivo necessario: 5-6 giorni (dipende dal tempo necessario per l'essiccazione)

Lavate, pulite ed asciugate bene le arance; tagliate testa e fondo e poi intaccate profondamente la buccia fino a suddividerla in 4 spicchi: separate la buccia dalla polpa e otterrete così 40 quarti di buccia di arancia che taglierete poi a scorzette con un coltelo ben tagliente. A seconda della dimensione dell'arancia, da ogni quarto possoniamo ottenere fra le 4 e le 6 scorzette: cercate di non fare striscioline troppo sottili perchè, durante la bollitura, tendono a spezzarsi e a diventare, quindi, inutilizzabili.
Nel frattempo mettete sul fuoco una pentola bella ampia con dentro 2 litri d'acqua. Una volta giunta ad ebollizione, aggiungete le scorzette e alzate la fiamma fino a ripresa completa del bollore: a questo punto lasciate andare per 1 minuto circa e poi scolate le scorzette con una schiumarola. Ripetete la stessa operazione per una seconda volta, con acqua nuova.
Terminato il secondo giro, prepariamoci alla fase più lunga e noiosa, anche perchè non c'è assolutamente niente da fare. Pesiamo i soliti 2 lt d'acqua che metteremo al fuoco assieme al fruttosio, alla stecca di vaniglia e ai due pezzi di cannella (che io ho tolto prima di aggiungere le scorzette). Quando prende a bollire, aggiungete le scorzette d'arancia e lasciate andare a fuoco molto basso per circa un'ora e mezzo. Quando saranno traslucide, sarà giunto il momento di scolarle e metterle a freddare per circa 2 giorni, in forno (spento) o su un pianale di marmo.
Io sto aspettando il termine della canditura... il profumo pervade la cucina e domani avrò da mangiare una quantità d'arance da far paura! Oltre a questo ho circa 4 lt di acqua profumata che userò, verosimilmente, per gli umidificatori in casa.
Ci aggiorniamo a domenica con la fase di "inzuppamento" e le foto scattate stasera!"

Osteria di'Giogo

Finalmente un posto veramente degno di nota subito fuori firenze! Il locale, presidio slow food, è molto piccolo (dubito si arrivi ai 35 coperti) ma accogliente e ben arredato. Sembra di tornare indietro di qualche anno, vuoi per il nome richiamato da un "giogo" presente in sala, appunto, vuoi per la tradizionalità di alcuni piatti.

L'accoglienza è calorosa e il servizio è cordiale e di qualità. Stasera eravamo in sette ed abbiamo mangiato:
  • un antipasto di crostini: classici al fegato e con marmellata di cipolle su maionese (ottimi); affettati, stuzzichini e un formaggio francese con marmellata di cipolle (prelibata) il tutto bagnato da un ottimo novello di montalcino
  • pici alla pecora
  • tortelli di patate con fonduta di formaggi
  • pollo all'aceto (l'unico piatto che non mi ha convinto al 100%)
  • spezzatino al peposo, il classico piatto "imprunetino"
Per concludere un fantastico gelato al caffè del guatemala e alla vaniglia. Vi garantisco che ce ne vuole per "riempirmi" e mi sono alzato da tavola pieno come un uovo!

Abbiamo speso 35 € a testa che mi sembrano decisamente equi: è stata veramente una serata piacevolissima accompagnata da piatti finalmente all'altezza in un locale in cui (era l'ora!) si riesce a parlare senza alzare la voce e godersi il cibo senza sgomitare con l'amico della sedia accanto!

Posso sicuramente consigliare a tutti voi l'osteria di'Giogo, a Ponte a Ema in via Chiantigiana 28 (a pochi metri dal museo del ciclismo di Gino Bartali).

sabato 11 dicembre 2010

Ci riproviamo!

La veste grafica è un po' diversa dal tentativo (vano) di qualche mese fa, le intenzioni le stesse. Questa volta vorrei provare a parlare di cibo a 360°! Come dice il titolo: in cucina o al ristorante...

Insomma, proverò a parlarvi sia delle abbuffate al ristorante che delle ore passate ai fornelli cercando di sperimentare piatti insoliti o ormai consolidati!

Speriamo solo vada meglio della volta precedente! Una citazione, fra le mie preferite, per chiudere il primo post:
"Il cibo trova sempre coloro che amano cucinare!" (Gusteau - Ratatouille)

mercoledì 1 dicembre 2010

Le mie ricette

Le ricette:
La videoricette:

Le mie recensioni

Lista completa dei locali "assaggiati":